Come scegliere una cat sitter coi "baffi"

I gatti si sa non amano molto gli spostamenti. Inoltre per alcune tipologie di vacanze è proprio impossibile pensare di portarsi il proprio gatto dietro.

Ecco dunque che la soluzione scelta da gran parte dei gattari vacanzieri è quella di lasciare il proprio gatto in casa, accudito da una cat-sitter (nell’articolo ne parlerò al femminile perchè sono la maggioranza ma potete benissimo orientare la vostra scelta verso un cat sitter di sesso maschile, sono altrettando affidabili!)

Ma come scegliere la cat sitter giusta per il vostro micio?

Ecco alcuni consigli:

Partite per tempo: scegliete preventivamente la cat sitter che fa per voi, evitando di ridurvi a dover scegliere all’ultimo minuto prima della partenza in preda all’ansia e alla fretta.

L’esperienza prima di tutto: evitate di prendere persone che non sanno nulla di gatti e che non li hanno mai avuti, anche se armati dalla più buone delle intenzioni.

Le presentazioni: chiedete alla cat sitter prescelta di venire a conoscere il vostro micio già prima della vostra partenza, invitandola a casa vostra. In questo modo il vostro gatto avrà modo di familiarizzare con lei (e viceversa).

La conoscenza è importante: prendete un po’ di tempo per spiegare alla persona che vi guarderà il gatto alcune cose da sapere su di lui, e per informarlo sulle sue abitudini e su eventuali patologie da tenere sott’occhio.

Non solo cibo: oltre alle mansioni di base (dargli le scatolette, mettergli acqua fresca e cambiare la lettiera) la cat sitter ideale trova anche il tempo di passare un po’ di tempo con il vostro micio, facendogli  compagnia e distraendolo con qualche giochino (soprattutto per i gatti che vivono in appartamento).

S.O.S gatto: lasciate sempre un vostro recapito per le emergenze, ma soprattutto lasciate a portata di mano e ben visibile il numero del vostro veterinario di fiducia o di una clinica aperta 24h. Non si sa mai.

Non esagerare: non è certo una regola ferrea ma io vi consiglio di non lasciare mai un gatto solo per più di due settimane, specialmente se è un gatto singolo e non abituato. Per vacanze che si protraggono oltre i 14/15 giorni io opterei per un’altra soluzione (come ad esempio portarlo con se o sistemarlo in casa con qualche nostro parente o amico). Come vi ho già scritto tante volte i gatti sofrrono la noia e la solitudine, proprio come noi.

Cat sittering 2.0: chiedete a chi si occupa di lui di scattargli di tanto in tanto qualche foto e di mandarvela. Si evitano brutte sorprese e vi rassicurerà moltissimo vedere che il vostro tesoro sta bene (e la lacrimuccia di malinconia ci sta, fa parte del pacchetto-vacanze).